Arte Longobarda

Per noi figli dell’arte greco-romana il fascino di questa espressione artistica può essere di non immediato impatto. Ciò che, invece, può trasmettere, a chi ha un occhio attento, è la meraviglia per la resa di prodotti che presentano un linguaggio apparentemente elementare e bizzarro.
Arrivati in Italia nel 568 d. D., vi si stanziano in modo non uniforme: Longobardia maior con capitale Pavia e Longobardia minor con capitale Benevento. Popolazione nomade che non conosce la produzione artistica architettonica o monumentale, porta con sé piccoli manufatti di oreficeria realizzati con delle tecniche ed uno stile nuovi. Spille, fibule, else di spade, orecchini presentano un linguaggio costituito da animali reali e fantastici che s’innestano in un mélange fitto e intrecciato. Pietre semi-preziose e paste vitree che risaltano all’ interno di una grisaille in oro realizzata con tecnica cloisonné.
L’horror vacui li porta ad incidere su ogni superficie a disposizione linee insistenti che danno vita ad una forma stilizzata e semplificata.