di FaTima GiorDano

Mi ritrovo, da ormai due ore, inebetita davanti ad uno schermo di pc. Cosa guardo? Immagini di opere di Klimt. Accanto a me, due bozzoli pelosi: uno color crema, l’altro color carboncino. Sono lunghi e bozzuti, inermi. Forse sono due cani bassotti, c’è solo un rantolo alternato di due tonalità diverse, tipo controcanto, che me ne potrebbe dare conferma. Un peso al petto. Potrebbe essere Covid, ma anche ansia di ritorno al lavoro. Sto per dirlo. Lo dico: “che palle!” Ma la mia mente ha voglia di evadere e lo fa, da sola, meccanicamente, senza spinta, senza impulso cosciente. Vaga verso volti amici e la voglia di vederli ed, anche un po’, di assomigliargli. Vorrei l’allegria e l’energia della Simo che, a dispetto dell’articolo davanti al nome, è più “sudicia” di me. La capacità critica e l’assertività di Carla. Lei è nordica, ma le voglio bene lo stesso. Anche il volto angelico di Giu, la sua essenza glamour. Desidero la capacità di provare tutte le gamme di sentimenti di Antonella 1, il linguaggio senza filtri di Antonella 2, l’energia sempre in formato turbo di Maria, la capacità di piacersi, semplicemente così com’è di Paola, il linguaggio articolato di Annalisa, il coraggio di Paoletta. E, ancora, la precisione e la determinazione di Stella, l’autoironia di Georgina, la tenacia e il senso pratico di Fulvia, il razionale distacco di Maria Vittoria, l’assenza di pregiudizio e di schemi mentali di Francesca. Manca la bellezza? Ad ognuna, la propria! Se fossi tutte loro in una, sarei come wonder woman: Straordinaria?! Ma no! Ad intermittenza già lo sono, grazie al potere straordinario dell’altrui generosità.